E'
la patologia più comune della mano e oggi più diffusamente
conosciuta.
In questa scheda riassumo alcuni elementi utili
per identificarla e conoscere nelle sue linee generali le
opzioni di trattamento.
Risulta dalla compressione del nervo mediano nel canale del
carpo. Entrambi i polsi sono sovente colpiti
contemporaneamente. La malattia si può presentare in diversi
stadi evolutivi.
I sintomi principali sono il "formicolio" spesso
accompagnato da dolore alla mano, talvolta esteso al braccio,
con aggravamenti soprattutto di notte. Successivamente compare
la riduzione della sensibilità (tatto), alle prime tre dita.
Col passare del tempo i sintomi si aggravano. Il dolore ed il
formicolio possono anche attenuarsi mentre peggiorano i
deficit del tatto e della forza del pollice.
I dolori alla mano possono essere causati anche da altre
patologie associate, che devono essere identificate e
trattate. Per questo motivo si eseguono alcuni accertamenti
strumentali:
1. L'elettromiografia, serve a confermare la sede e
documenta la gravità della compressione del nervo mediano
2. La radiografia delle mani rileva patologie associate
(artrosi) o particolari cause di compressione del nervo
mediano nel tunnel carpale.
3. La radiografia del rachide cervicale permette di
identificare alterazioni che possono provocare dolori di
origine radicolare.
Il trattamento della Sindrome del Tunnel Carpale è
chirurgico. Le terapie alternative (infiltrazione, ionoforesi,
ultrasuoni, farmaci) possono alleviare temporaneamente i
sintomi ma non sono risolutrici.
L'operazione consiste nella sezione del legamento
trasverso anteriore del carpo che comprime il nervo mediano.
Nello stadio iniziale è sufficiente un intervento con una
piccola incisione al palmo (come nel disegno).
Quando esiste una infiammazione cronica delle guaine dei
tendini, occorre un'incisione più lunga e la sinoviectomia.
Nei rari casi molto avanzati può essere necessario un
intervento aggiuntivo per il rinforzo del pollice paralizzato.
L'intervento si esegue di norma in Day Hospital, ma può
comprendere la notte successiva in caso di necessità.
L'anestesia è preferibilmente plessica (al braccio), ma può
essere generale se occorre oppure locale alla mano associata a
sedazione. Si opera una sola mano per volta. Le dita si devono
muovere subito dopo l'intervento. I punti sono rimossi dopo 10
gg. e l'immobilizzazione dopo 3 o 10 giorni secondo
l'intervento eseguito. I lavori pesanti sono consentiti dopo
due mesi, mentre le attività quotidiane si riprendono
gradualmente durante il primo mese.
La rieducazione è in genere facoltativa. Il decorso
post-operatorio, che dipende dallo stadio della malattia, si
svolge di norma come segue:
1. Scomparsa immediata dei dolori notturni (il giorno
stesso dell'operazione) e scomparsa progressiva
dell'intorpidimento.
2. Ripresa progressiva della sensibilità (alcune
settimane o mesi).
3. Ripresa della forza in alcuni mesi, ma nei casi più
gravi il recupero è parziale.
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